Cura della disfunzione erettile con onde d’urto a bassa intensità

Le onde d’urto non sono altro che onde acustiche che vengono propagate nell’aria creando una differenza di pressione, sono in grado quindi di cedere energia quando passano attraverso un mezzo, un tessuto. Le onde d’urto possono essere concentrate in un punto particolare oppure essere utilizzate in fasci paralleli o divergenti a seconda delle dell’uso che ne vogliamo fare. Le onde d’urto che interagiscono con un organo interagiscono biologicamente con i tessuti creando un cambiamento di energia e avviando anche dei cambiamenti di tipo biologico.

I primi ricordi dell’uso delle onde d’urto in urologia risalgono al 1982 dove però venivano utilizzate delle onde d’urto ad alta intensità che sono state utilizzate e si utilizzano tuttora nel trattamento della calcolosi renale. Onde d’urto di media intensità si usano con benefici terapeutici in ambito ortopedico per il trattamento di lesioni e infiammazioni dei tendini delle ossa muscolari, come anche trovano un’applicazione interessante e  con beneficio nel trattamento del dolore cronico nelle contratture muscolari

innanzitutto classifichiamo  le onde d’urto e definiamone la loro applicazioni in medicina.

Ma da dove deriva l’interesse per le onde d’urto in campo andrologico, quali onde d’urto devono essere utilizzate, quali sono a tutt’oggi le reali documentazioni della loro utilità ?

Come sempre tutto nasce dagli esperimenti, su studi derivati da cavie animali era emerso che occludendo un’arteria coronarica e sottoponendo poi la stessa cavia a trattamenti con onde d’urto a bassa intensità si creava un processo di rivascolarizzazione che noi chiamiamo neo angiogenesi formandosi proprio un reale e valido circolo arterioso collaterale che sostituiva quello ostruito. Chiaramente questo evento ha suscitato notevole interesse e attenzione da parte degli studiosi che hanno quindi iniziato a utilizzare tale onde d’urto anche in altri organi delle cavie e per quanto riguarda il  campo andrologico sui corpi cavernosi del della casa del topo diabetico.

Ricordiamo che per un processo involutivo il tessuto elastico dei corpi cavernosi tendere l’uomo con l’avanzare dell’età a essere sostituito da tessuto collagene. Da qui la necessità di utilizzare farmaci o altri derivati per migliorare la risposta erettile. È chiaro quindi che le onde d’urto a bassa intensità sono in grado di causare uno stress e microtraumi meccanici sui corpi cavernosi, i quali per difendersi rilasciano dei fattori cosiddetti angio genetici che permettono al tessuto colpito di rivascolarizzazione e migliorare flusso di sangue.

Ecco quali sono le principali modificazioni che avvengono durante lo stimolo con onde d’urto a bassa intensità sui corpi cavernosi.

Ma come viene fatto il trattamento, in cosa consiste?

chiaramente diciamo innanzitutto che in questo caso si utilizzano onde d’urto a bassa intensità con fasci paralleli e non focalizzati il protocollo prevede trattamenti di circa 15 minuti con cadenza settimanale per almeno sei settimane somministrando in totale circa 3000 colpi con una potenza di 0,10/0,25 mJ/mm2

È chiaro che prima di sottoporre il paziente trattamento va ben valutata la sua conduzione clinica e deve essere documentata la componente vascolare del problema mediante un ecocolordoppler basale e dinamico dei corpi cavernosi.

Il trattamento deve essere distribuito su tutte le zone dell’organo. A tale scopo il pene viene anatomicamente suddiviso in 6 aree: base del pene destra, base del pene sinistra, pene distale destro, pene distale sinistro, crura destra, crura sinistra.

Solitamente vengono somministrati 500 impulsi a seduta per un’trattamento quindi complessivo di circa 3000 onde. È bene che eseguire trattamento sia un andrologo o un tecnico perfezionate certificato proprio perché devono essere coinvolte tutte le zone dei corpi cavernosi

Il trattamento con onde d’urto è perfettamente indolore ed ha la durata di 10-15 minuti.

Fondamentali chiaramente l’esperienza dell’operatore e la qualità dell’apparecchiatura utilizzata

L’effetto è evidente dopo circa quattro settimane ma dobbiamo anche dire che non è un effetto permanente tende gradualmente regredire e di solito c’è necessità di ripetere il tutto dopo circa due anni.

La tecnica in alcuni casi permette di ripristinare una buona lezione mentre in una buona percentuale permette di recuperare i pazienti non responders ai farmaci.

Riporto per completezza dell’articolo l’ultimo comunicato stampa della società italiana di andrologia al congresso di andrologia Nazionale che si è tenuto a Roma, cui avuto piacere di partecipare e di essere inserito nella Faculty con un intervento personale queste sono state le conclusioni:

Lo schema più utilizzato e l’applicazione di 3000 colpi per sei settimane con seduta di una o due volte a settimana. Questo trattamento è in grado di migliorare la risposta erettile e la rigidità consentendo a oltre 60% dei pazienti di rispondere nuovamente farmaci orali dove prima non avevano più efficacia e in alcuni casi di ridurre o addirittura abbandonare la terapia farmacologica.

Per correttezza quindi diciamo che al momento questa tecnica è utilizzata come terapia di seconda linea ossia la facciamo intervenire quando i farmaci non danno più la risposta voluta.

Sembra pian piano prendere un suo spazio anche come possibile trattamento di prima linea nei paziente vascolare essenzialmente il paziente iperteso cardiopatico diabetico con patologie anche a carico dei corpi cavernosi.

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